Abbiamo finalmente finito di scroccare
ospitalità al buon Paul e cene ai canadesi...saliamo sul 3° aereo
degli innumerevoli che ci toccheranno, stavolta si vola Virgin e
atterriamo ad Adelaide, dove smolliamo semplicemente il bagaglio
pesante in un armadietto, mangiamo un muffin salato che ci lascerà
la fiatella al porro per tutto il giorno e risaliamo poche ore dopo
su un affare microscopico a pale con cui raggiungiamo in soli 20
minuti Kangaroo Island. L'ho temuto per mesi, sto maledetto insetto
volante ma nonostante il fortissimo vento e le nuvole in quota, si è
comportato ottimamente e a parte qualche scondizolio in fase di
rullaggio non ha fatto una piega.
Kangaroo Island. Allora, qui li vedremo
i canguri?!?!?
Collassiamo nel Seaview Motel, che ci
rendiamo conto essere realmente fronte mare solo al mattino, perchè
qui a Kingscote non ci sono lampioni né illuminazione notturna di
nessun genere. Il che è una gran cosa perchè passeggiando di sera
si vede una quantità di stelle che solo in alta montagna ho visto,
inclusa la Via Lattea. Il che, condito dalle onde e dal vento di
mare, è semplicemente meraviglioso.
Il giorno successivo partecipiamo al
tour dell'isola organizzato probabilmente dalla bocciofila locale. Il
più giovane è la guida, che deve avere 65 anni. Nato e vissuto a
Sydney, quando è finalmente andato in pensione ha deciso che ne
aveva abbastanza della città e si è rifugiato qui. Mica male.
Sembra un po' un Clint Eastwood in Gran Torino, ma vestito da boy
scout in blu e con il nome scritto sulla targhetta. Gran tipo.
Prima tappa: distilleria di eucaliptus.
Io pensavo ci portassero ad alcolizzarci già alle 9 del mattino,
invece distillano un olio essenziale che serve praticamente a tutto.
Peccato. Ma non dubito che esista anche il liquore di eucaliptus, e
non me ne andrò di qui senza averlo assaggiato.
Il proprietario della distilleria è
nato e cresciuto sull'isola e quando ripartiamo col pulmino ci saluta
con un “and good luck with your reality, when you'll go back
there”. Della serie, poveri sfigati. Approvo e sottoscrivo.
Tra l'altro possiede anche un emu, una
femmina chiamata Lucy, ribatezzata “the bitch” dopo che ha ucciso
a testate il suo compagno, non si sa perchè, ribattezzata più di
recente Julia (come contestazione al primo ministro australiano...).
Seconda tappa: qui arriva il bello.
Parndana Wildlife Park.
WILDLIFE. Finalmente. Zero chiacchiere, solo foto.
I canguri sono mobbbbidissimi! Pensavo
che il pelo fosse ruvido, invece è incredibilmente soffice. Quello
albino poi...era come il mio Harukino <3. Abbiamo anche scoperto
che in tempi passati squartavano i koala per farci dei guanti fashion
che venivano esportati in grosse quantità in Europa. Per fortuna ci
siamo evoluti. Ora i koala sono troppi, ma cercano di limitarne il
numero sterilizzandoli (costo: 8 milioni di $, l'evoluzione ha spesso
un costo salato). Ne abbiamo trovato uno di questi, che vengono
marchiati con una targhetta rossa, comodamente seduto AL CENTRO della
strada. Il minivan gli ha inchiodato proprio davanti e non ha fatto
una piega. E' sceso un tizio a farlo andar via ma lo guardava
assonnato e incapace di comprendere cosa volesse quel rompiscatole.
Solo con un paio di pacche sul culone è corso via ^_^
Ah. E poi lei. Joey. Una piccola
cangurina di due mesi che è stata abbandonata dalla mamma, ora
coccolata al Parndana. L'abbiamo tenuta in braccio mentre ci annusava
e ci guardava con due occhioni infiniti, più grandi di lei.
Minuscola. Incredibile. Mi ha uccisa.
Mio malgrado dobbiamo proseguire.
Ci fermiamo a pranzare in un resort in
mezzo al bush dove troviamo un biondissimo ragazzetto olandese che si
dice devastato dall'astinenza da funghi e erba...eeeeeeh caro te. Non
tutto il mondo è l'Olanda, per fortuna.
Next stops: Remarkable Rocks, Admiral's
Arch, Cape Boda Lighthouse.
Per vs info, le Remarkable Rocks sono
state letteralmente sputate fuori dalla Terra, è magma che a un
certo punto si è trovato a fuoriuscire dalla crosta terrestre e
quindi a cristallizzarsi, in seguito modellato dagli agenti
atmosferici. Amazing Gaia.
Giornata indimenticabile.
Il canguro che mi ha dato un bacino
sulla guancia attraverso la recinzione, la piccola Joey che mi annusa
il viso, il koala che si stira goduto mentre gli gratto la schiena, e
il tappeto infinito di stelle , hanno completamente fatto svanire nel
nulla gli ultimi mesi di preparativi, pensieri, rimuginamenti,
incertezze, paure, rotture di palle varie, incidenti di percorso che
hanno messo a rischio tutto l'ambaradan. Ora siamo qui, e non vorrei
essere in nessun altro posto al mondo. Right here, right now. Cosa o
dove sarà dopo non m'interessa. Finalmente.
:)
RispondiElimina(sorrisone grande... emozionante a vedersi, pensa a viversi, eheh... il cangurino dopo i koala appolaiati sui rami è buffo una cifra...!!! GH.)
si grattava la pancia con le due zampine :D ra troppo scemo...
EliminaFinalmente!!! Che meraviglia sentirti così Eli!! E che posti!! Mi viene da chiagne... ma poi.. ma mangi?!! No perchè mi sembri già MAGRITA!!! Io oggi ho solo visto tre lumache nel mio giardinetto............
RispondiEliminaMagrita un cazzo! Qua vedo solo hamburger unti e patatine kingsize da due settimane, non ne posso più, anche facendo solo un pasto al giorno di sto passo diventerò un bidone, uniformandomi peraltro alla media del luogo...Vishnu benedica l'unico take away indiano che abbiamo beccato oggi...riso e verdure, mi sembra un miraggio!
Eliminap.s. e ci sono pure i boulders!!
RispondiEliminaSì, e ieri ho fatto una foto appositamente per te dalla tappa successiva (dove siamo ancora ora). Prossimamente ;)
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